Negli ultimi anni si sono lette spesso frasi come "i bambini allattati si ammalano di meno", "i bambini allattati hanno meno bisogno di ortodonzia e logopedia", "il latte materno è il miglior alimento".

Frasi di questo tipo portano a pensare all’allattamento e al latte materno come ad un "qualcosa in più", ad un optional senza cui, tutto sommato, si passa semplicemente dal "meglio" all' "ordinario" (dove la normalità sarebbe ovviamente la formula artificiale, e il meglio il latte materno).

Non è così!

Allattare ed essere allattati costituisce la norma biologica per la specie umana, ciò che è normale, non speciale. Il latte materno è sempre stato l’unico nutrimento per i bambini, fino a meno di cento anni fa.
Riguardando in quest’ottica i presunti vantaggi che vengono attribuiti all’allattamento e al latte materno, ci si rende conto di quanto questi non siano un "qualcosa in più" ma rappresentino quella che dovrebbe essere la normalità per tutti, nonché il punto di partenza per eventuali paragoni.

Allattare è la modalità standard per nutrire un bambino.

L’allattamento non fa ammalare di meno i bambini, sia da piccoli che da adulti, l’allattamento offre semplicemente ai bambini (e ai futuri adulti!) una normale buona salute.

L’allattamento non migliora la risposta del sistema immunitario ai vaccini, ma offre il normale sostegno al sistema immunitario del bambino (non significa, quindi, che ripari da ogni malattia!).

Qualsiasi alternativa all’allattamento, come essere nutrito con formula anziché con il cibo normale (il latte della propria mamma!) può avere dei rischi che è opportuno che le mamme e i papà conoscano per poter fare scelte informate.

Non allattare può causare al bambino un rischio maggiore di otiti, problemi respiratori e dell’apparato digerente durante la prima infanzia, perché riceve meno anticorpi; per lo stesso motivo non allattare aumenta il rischio di allergie e di tutta una serie di malattie e disturbi cronici in età adulta.

Non allattare aumenta la probabilità di problemi digestivi e di mal di pancia. Il latte materno si digerisce facilmente. Non c’è bisogno di preoccuparsi se il bambino abbia sete o vada di corpo, perché il latte materno gli fornisce sempre una quantità di acqua adeguata.

Non allattare aumenta le probabilità di sviluppo anomalo di bocca e denti, tale da richiedere interventi di ortodonzia o logopedia, a causa dell’uso di tettarelle e ciucci. I bambini allattati, mediamente, hanno la mandibola ben sviluppata e le mascelle ben allineate.

Non allattare è meno comodo, perché diventa difficile spostarsi con biberon e altre attrezzature per scaldare il latte quando si è fuori casa, e la notte richiede di alzarsi e preparare il biberon anziché continuare ad allattare distese nel letto. Il latte materno è sempre pronto e non ci si deve preoccupare di riscaldare il biberon quando il bambino ha fame, oppure di mantenere il latte caldo o freddo quando si è fuori casa.

Non allattare rende più difficoltoso per la mamma perdere peso dopo il parto, visto che allattare richiede fino a 500 Kcal al giorno; rallenta il ritorno dell’utero alla sua dimensione originale, a causa di una minore quantità di ossitocina prodotta nel post parto. Se nel periodo immediatamente seguente al parto, il bambino non poppa, stimolando le contrazioni uterine; è più probabile che la madre abbia importanti perdite di sangue.

Non allattare aumenta il rischio di cancro al seno e all’utero. All’interno delle 12 linee guida anticancro dell’Organizzazione Mondiale della Salute trova spazio l’allattamento (1).

Non allattare è costoso, perché richiede l’acquisto di formula e altre attrezzature per la sterilizzazione e la preparazione, inoltre richiede molta attenzione all’igiene nella preparazione del pasto.

Guardando alla realtà quotidiana del mondo occidentale, in cui purtroppo moltissimi bambini non vengono allattati questa prospettiva può sembrare provocatoria. Ma se pensiamo ad altre situazioni in cui l’alternativa al latte materno non è praticabile, o non sicura (costo non sostenibile, acqua non potabile...) tutto ciò diventa molto più evidente.

Bibliografia
1) http://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/

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